I ragazzi di Don Bruno Barbieri, promotori della targa a sua memoria -VIDEO-

 

Domenica 21 gennaio è stata inaugurata una targa a memoria del parroco bazzanese

Don Bruno Barbieri parroco a Bazzano dal ’56 al ’76

 

Pubblicato il 22/01/2018

 

Tutti i bazzanesi “di una certa età” hanno sicuramente in memoria Don Bruno Barbieri. Come raccontato nel video, gli anni di Don Bruno Barbieri a Bazzano sono definiti come quelli storicamente difficili perché “abitati” da avversari che, nel loro antagonismo, hanno costruito e cercato di rendere solide le basi di un obiettivo chiamato da tutti loro: Repubblica. Oggi, in questa allegra atmosfera di organismi asettici e politicamente corretti che ci sta mantenendo in una rassicurante stabilità e benessere, che ruolo avrebbe potuto avere un difensore dei propri principi come Don Bruno? Già, come pacatamente ricordato anche nel video, i nostri anni (oggi) sono distanti anni luce da quegli anni di fermenti in cui era la partecipazione a fare da benzina al motore di tutti.

Oggi ricordiamo quegli antagonismi, e quei protagonisti, facendo finta di non ricordarci i nomi, veri, delle “fazioni” antagoniste e ci inventiamo delle definizioni, per raccontarli, che stanno fra il Bizantino e lo specialistico, pur di non nominarli. Non li nominerò nemmeno io, state sereni, .

Io mi ricordo di Don Bruno, perché quelli erano gli anni giusti in cui, ognuno di noi, inizia a raggrumare la memoria e tutto questo accadeva negli anni del catechismo, dove si rafforzavano amicizie e si evidenziavano le differenze. Erano gli anni in cui il catechismo del sabato pomeriggio lo si faceva in quella piccola costruzione da custode di Villa Giusti (conosciuta come Villa Diana); eravamo divisi in due diversi settori di sedie ed, in mezzo, uno stretto passaggio conduceva verso la vetrata in cui nei giorni di sole filtrava una luce giallo intenso che ti faceva chiedere spesso: – “Ma con una pomeriggio così come si può stare seduti?”.

Il Fiume Giordano; così Don Bruno chiamava quello stretto passaggio che divideva i due gruppi di cinni scapigliati, eppure, quando compariva lui cambiava l’atmosfera: il catechismo di maniera, raccontato come fosse una recita, diventava informazione ed entrava come una lama divertente fra le nostre facce sempre pronte ad avere il moccolo. Si, Don Bruno, aveva la capacità di insegnare divertendo e sono convinto che la maggior parte di quei ragazzini in braghe corte e ragazzine a calzettoni bianchi non facesse altro che attenderlo per poter trascorrere in maniera lieve quello che spesso (non me ne vogliano gli alcuni catechisti intervistati nel video) era trascorso come un dovere incomprensibile.

Non so se Don Bruno Barbieri ebbe il merito anche di combinare l’orario di uscita dal catechismo con la possibilità di poter arrivare in tempo ad un altro rito (questa volta pagano) di quei tempi, ovvero, il Sabato dei Ragazzi al cinema Astra, ma di sicuro so che all’uscita si doveva fare una sola cosa: correre! Una corsa folle, a piedi, in inverno (a volte) con il cappotto del tuo amico a cui avevamo dato l’incarico di scheggiare a prendere i posti perché noi poi lo avremmo seguito portando la strea col cioccolato presa da Garagnani.

Come avrete intuito io non ero fra le fila di coloro che rimanevano nel cortile dell’Asilo ma Don Bruno avrebbe, comunque, lasciato la traccia anche fra chi non la pensava come “i suoi”; questa è una dote, anche se magari, smentisce coloro i quali sostengono che fra più fazioni in competizione ce n’è sempre una una che è meglio delle altre le quali sono, prima o poi, destinate ad una deriva senza scampo. Non si parlava di quello con Don Bruno; con lui si intuiva che la rettitudine abita in ogni persona in cui fa breccia solo, e soltanto, quando potrà scacciare l’avidità (che non è solo sete di danaro, attenti), se arrivi a quel punto puoi pensarla diversamente anche dal tuo avversario ma rimarrai sempre e comunque nella cerchia dell’umanità, senza alcuna deriva e con molte vie di scampo.

Buona visione.

 

 

 

Testo e video a cura di Roberto Cerè per la rivista WEB Millecolline

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