19 febbraio 1945, la Linea Gotica è sfondata a Monte Belvedere.

Oggi commemoriamo la data che ha dato inizio alla liberazione di Bologna e Modena

La base in cima al monte (Belvedere) comunica che è completamente circondata dal nemico: “ continuiamo a difenderci…siamo rimasti in sei…”. Il collegamento radio si interrompe insieme al collegamento telefonico via cavo. Solo unilaterali, dal comando, i tentativi di contattare la postazione: “ pronto postazione, pronto postazione…! ”. La postazione in cima al monte è persa.

Due gruppi di Granatieri tedeschi, un gruppo mortai, una postazione d’osservazione e una postazione di radiotelegrafo, oppose una dura resistenza. Più il nemico avanzava più si intensificava il fuoco dei difensori. Le due postazioni di mitragliatrice tedesche vengono infine neutralizzate tramite bombe a mano (“wiped out with handgrenades”). A questo scopo alle ore 00:34 del 19 febbraio 1945 il nemico aveva portato avanti un ulteriore battaglione.

Testimonianza riportata da Heinrich Boucsein nel suo libro “Bomber, Jabos, Partisanen” ( sottotitolo: Finale furioso in Italien). La storia della 232a Divisione di Fanteria tedesca in Italia tra il 1944 e il 1945 e gli ultimi giorni della Linea Gotica. La traduzione a cura del Museo Iola Montese che ha dedicato da anni tutti i suoi sforzi nella documentazione e conservazione della memoria di quei giorni e che vi consigliamo di andare a visitare.

Con quel drammatico messaggio radio di estrema difesa del Monte Belvedere da parte tedesca e con l’improvviso silenzio radio che ne seguì iniziò il vero sfondamento della Grune Linie (Linea Gotica) che l’esercito tedesco aveva magistralmente organizzato per tentare di difendere quello che oramai era indifendibile: il Terzo Reich.  La notte precedente, il 18 febbraio, era scattata l’Operazione Encore che, con un colpo di mano, portò alla conquista del crinale dei Monti della Riva da parte degli scalatori della 10a Divisione di Montagna americana assicurandosi così la protezione al fianco sinistro per il successivo attacco al Monte Belvedere e proseguire la corsa sul crinale fino ad arrivare a Monte Castello, conquistato dai Pracinhas brasiliani, gli stessi che poi entrarono a Montese dopo aspri combattimenti. Tutto questo aprì le porte alla liberazione di Modena/Bologna e che, nel giro di pochi mesi, avrebbe portato alla liberazione dell’Italia.

Qualche tempo fa siamo tornati a vedere i luoghi degli eventi descritti e ne abbiamo riportato alcune fotografie a cui aggiungiamo alcune istantanee scattate durante alcune ricostruzioni storiche di quegli eventi in cui possiamo vedere alcuni figuranti del gruppo del “diorama vivente” dell’associazione Linea Gotica-Officina della Memoria in divise autentiche del periodo.

 

 

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