Pillola Corsara N° 15 – L’essere o non essere della Costituzione Italiana

L’essere o non essere della Costituzione Italiana…   [n.15]

Lo scorrere sempre più veloce del tempo del vivere e dell’agire in rapporto all’irrefrenabile bombardamento mass-mediologico che domina, ormai, l’intero pianeta, ci rende privi di memoria e rende ogni nostro comportamento “originale”, come se fosse stato pensato in quel momento. Viviamo l’attualità e su di essa si confrontiamo e tutti si sentono opinionisti, conduttori, scrittori, artisti, vignettisti, profeti di nuovi scenari , sempre più, apocalittici od incomprensibili.

In questi giorni ci sono stati appuntamenti di ricorrenza per il  settantesimo della nascita della Repubblica Italiana ( 1946-2016 ) e pochi richiami alla formazione dell’Assemblea della Costituente ( 10 giugno 1946 ). Due grandi momenti per la nostra storia democratica e repubblicana, realizzati a pochi giorni di distanza, per rendere l’Italia una nuova Nazione senza più mortificazioni morali,  senza più limitazioni dei diritti umani, senza precisi riferimenti costituzionali.

Si può festeggiare la data di nascita della Repubblica Italiana , ma tutto si limita al “fatidico” referendum, dove, per la prima volta votarono, finalmente anche le donne e dove il diritto al voto si espresse con un SI’ o con un NO. Ma dopo questa grande conquista di libertà e di speranza, bisognava, immediatamente, provvedere a dare agli italiani la propria carta d’identità, e cioè : la Costituzione. Queste due realtà non sono separabili. Non possiamo pensare che modificare la Costituzione, come si vuole, oggi, più che nel passato, non voglia dire,anche, cambiare la Repubblica.

Piero Calamandrei, uno dei grandi padri della Costituzione, in un importante articolo, intitolato: La festa dell’incompiuta, apparso sulla rivista “Il Ponte”,n.6,1951, con inquietante attualità, ricordando il terzo anniversario della Costituzione, si pone alcune domande: “Di quale Costituzione? Di quella che ci dovrebbe essere, o, di quella che c’è? Di quella teorica, immaginata dalla Costituente, o di quella pratica, messa in atto dal governo?”.  I soliti inganni, i soliti modi dell’essere e del non essere. Le solite : parole, parole, parole, degli amletici divulgatori di oggi, propugnatori di novità senza evidenziare “quel diavolo in corpo”, che è necessario per contrastare ogni velleità ed ogni improvvisazione.

 

Franchino Falsetti

 

Scheda_elettorale_referendum_2_giugno_1946

Produzioni Millecolline

Riproduzione riservata

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *