Dove danzano le stelle. Poesie di Giusy Stefani

Un libro di poesie illustrato dai propri quadri; un bel regalo di Natale per Giusy Stefani, questo è quanto potrete trovare in libreria già da oggi.

Le cose del tempo compiono percorsi che incantano, a volte sono autostrade, altre semplici passaggi appena tracciati nell’erba; alcuni anni fa eravamo “intrattenitori” alla stessa radio, io e Giusy, ma non ci siamo mai incontrati, oggi ci siamo presentati come fosse una nuova volta per parlare del libro di poesie che ha appena firmato. Un libro che raccolga poesie è, di per se, un piccolo evento e la sua realizzazione la dobbiamo al curatore Andrea Bassani  e alla direzione di Silva Valenti che hanno creduto nelle poesie di Giusy fino al grande passo di pubblicarle.

Dove danzano le stelle

Oggi è venerdì e pare un buon giorno per incontrare Giusy in questi giorni di festa; dopo i primi saluti è già intenta a preparare il caffè e sembra un po’ in allegro allarme quando mi vede armeggiare alla mia macchina fotografica, non si aspettava di essere il soggetto da fotografare.

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Poi il caffè. Ho idea che il caffè abbia compiuto una piccola magia perchè da li a poco la macchina fotografica è stata meno “ingombrante” ed ha lasciato il posto al racconto legato alla casualità del suo percorso poetico:  -“ Le poesie che scrivo sono state “scoperte” per caso; per puro caso. Io non ho mai cercato di dare una mia poesia a qualcuno perché mi potesse dare un suo parere. Non  è mai successo. La prima poesia l’ho messa io su facebook un giorno, per gioco, ed è stato in una occasione molto triste: era una poesia dedicata a mia mamma, era il settembre del 2010. Questa poesia l’ha letta un mio amico che si occupa di arte e letteratura; così l’ha “presa” e l’ha pubblicata assieme ad un’altra mia poesia. Così è cominciato; per puro caso ”.

 “Scrivo poesie perché c’è come una voce che ho dentro e che non riesco ad arginare. E’ una voce che mi esce. Ed io scrivo. Io scrivo poesie non quando decido di scriverle; scrivo poesie quando mi vengono in mente e di solito avviene nei momenti più impensati; spesso mi capita di scrivere poesie mentre sto mangiando. Alcune delle poesie che amo di più mi sono uscite mentre ero a tavola, mentre mangiavo, da sola, mi sono uscite così, come per i miei quadri, deve succedere questa è una magia”.

“Nessuno capisce quale sia il motivo, l’esigenza, di scrivere poesia ai nostri giorni. Perché scrivere delle poesie? In tutta questa fretta nessuno lo capisce, in tanti dicono che scrivere poesie, al giorno d’oggi, è una roba fuori tempo. Invece io non sono d’accordo, la poesia sta ritornando nei cuori di molti e tante persone hanno ripreso a scriverne; io ritrovo poesie nel teatro, nella musica, i musicisti bravi sono dei poeti. La musica è poesia e la poesia è musica, è come un unico circolo, in cui includo anche la pittura ed io dipingo da sempre” ._MG_0554_DxO

 

“Io credo che molti non vogliano entrare nel loro profondo; la poesia è una cosa che va oltre le parole e la maggior parte delle persone è a disagio nel silenzio di una poesia. Nei miei testi c’è anche una sofferenza interiore, le parole sono malinconiche e sofferte però è difficile coglierlo (Silvia nella presentazione ha capito quello che sono le mie poesie). Anche molte mie amiche non capiscono come io possa dedicarmi a scrivere delle poesie quando, secondo loro, ci siano tante altre cose più divertenti da fare. Di nuovo, la poesia come espressione fuori dal tempo e mi dicono:  ma tu Giusy vivi in un altro mondo non qui a terra assieme a noi. Nessuno scrive poesie (di gente che conosco) a parte i tanti musicisti e cantautori che seguo e conosco”.

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“ Le mie poesie sembrano difficili da comprendere perché a me piace l’ermetismo e i poeti ermetici mi hanno un po’ condizionata. Le me poesie hanno un taglio un po’ particolare, nel senso che per me ci sono colori anche nel vento e così cerco di descriverli; le mie amiche mi sentono parlare dei colori del vento e mi dicono che sono una pazza scatenata. Io sorrido sempre, in questo  assomiglio a mia madre”.

 

 

 

 

 

Testo e foto di Roberto Cerè per Millecolline.