Le nuove mappe di Angelo Gentile

Bazzano in Valsamoggia, 16/10/14.

Ci sono lavori e passioni che usurano chi li esegue; gli anni che Angelo Gentile ha dedicato ai suoi quadri, solcati da migliaia di minuscole incisioni, hanno lasciato un segno… anche sul braccio che li eseguiva. Purtroppo il segno lasciato era di quelli seri: il rischio di lesione ad un tendine si faceva molto prossimo ed Angelo ha dovuto rallentare i ritmi fino ad interromperli per prendersi alcuni mesi di convalescenza.

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Ripiegare le “tovaglie” disegnate.

 

Gentile, però, non è il tipo da frenare il suo lavoro artistico; così si è ingegnato a trovare una diversa espressione che potesse essere realizzata senza infiammare ulteriormente in suo tendine stressato. “Un giorno mi ricordai di vecchie tovaglie, ormai inutilizzabili, che risalivano ai lontani tempi della prima Pro-Loco e provai a lavorare con i colori ma la cosa non mi soddisfaceva”. Ad un certo momento deve essersi accorto della “comodità” della biro ed ecco spuntare lo strumento giusto per scrivere linee su quei fondi bianchi. La biro. Nascono così le mappe sognate di una cartografia tutta scovata da Angelo Gentile. Ora Angelo ha prodotto tanto materiale da poter presentare una nuova mostra: ecco a cosa sta lavorando oggi.

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Noi di Millecolline stiamo lavorando per dedicargli la nostra galleria d’arte mensile che si avvierà a novembre in cui potremo vedere in anteprima alcunidi questi nuovi lavori; intanto che ce li presenta mi fa vedere anche con quale strumento eseguiva le migliaia di micro-incisioni dei quadri precedenti: –“Non ci crederai, indovina con cosa lavoravo?”  Dicendo questo si gira e va a rovistare sul banco di lavoro, poi mi mostra un sottile pezzo di ferro cromato-“La riconosci?” mi dice. Bhò, così su due piedi non saprei, poi apre una scatolina e tira fuori due graffette da ufficio: -“Sono queste: il mio strumento di lavoro erano delle semplici graffette che adattavo e rendevo più comode facendoci _MG_4748_DxO

girare attorno dello scotch. Guarda, dopo un pò che le usi si spuntano, allora prendevo la lima e le riaffilavo, cosi!” E prende a limare la punta della graffetta per farmi capire meglio.

Non ci si pensa ma chi lavora con l’arte si inventa le cose più imprevedibili per esprimersi. Bravo Angelo. Oggi però disegna con una più semplice biro e le tracce che lascia sul tessuto sono di una forma sinuosa che va ben oltre al ricordo di antiche mappe di navigazione.

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In studio da Angelo Gentile, il vecchio e il nuovo , vicini.

 

Poi parliamo dei suoi inizi e della casualità a cui si è avvicinato al percorso artistico, a questo punto la ricerca di vecchi cataloghi che ne segnassero le tappe è diventata lo scopo per riderci un po’ addosso: ogni volta che ne nomina uno e lo va a cercare, puntualmente, non si riesce a trovare. Angelo rovista negli scaffali del suo studio e riemerge dicendo: –“Non lo trovo!” e proseguiamo comunque il discorso. Mentre parla trova invece, di istinto, un cartoncino strappato da chissà dove e con una biro disegna linee, tratti, curve con una continuità apparente, poi si ferma e dice: –“Guarda questi tre disegni, sembrano tre vestiti da sera per una donna, questi andranno  esposti tutti e tre vicini”. Sono tre nuovi disegni su cartoncino, non più su la vecchia tela bianca, poi passiamo al linoleum ed infine una lunga e stretta carta da parati che, sfogliandola da rotolo, pare un antico papiro. A questo sta lavorando oggi Angelo Gentile.

 

Testo e fotografie di Roberto Cerè per Millecolline